Il misuratore di glicemia, detto anche glucometro, è un dispositivo elettronico capace di rilevare il livello di glucosio presente nel sangue. Di piccole dimensioni, è uno strumento portatile e dal prezzo contenuto. Per chi ha malattie come il diabete, si dimostra essere fondamentale perchè rende autonomi nella gestione della malattia.
Con il glucometro, l’utente potrà non solo tenere sotto controllo la malattia ed effettuare controlli ripetuti e frequenti durante l’arco della giornata. Ma potrà anche tenere una sorta di diario elettronico che gli farà capire come migliorare ad esempio la dieta e lo potrà mostrare al proprio medico o diabetologo al momento della visita.
Avere sempre con sè o a casa un glucometro può solo recare benefici e vantaggi. In primis, consente di prevenire episodi di ipoglicemia e iperglicemia, di monitorare in modo mirato e autonomo il diabete, di vivere al meglio la giornata senza troppo stress o preoccupazioni, di capire come strutturare la propria dieta rendendola il più equilibrata possibile.
Spesso i diabetici hanno paura a fare determinati sforzi o a concedersi un certo alimento (soprattutto i carboidrati) perchè hanno paura delle conseguenze.
Con il glucometro non vuole dire abbassare il livello di attenzione ma gestire la situazione al meglio in modo da condurre una vita serena e senza troppe privazioni.
Per capire esattamente lo scopo di un glucometro, è essenziale sapere di cosa si parla quando si parla di glicemia. E’ una parola che deriva dal greco dall’unione di due parole che significano “dolce” e “sangue”. Indica il valore della concentrazione di glucosio nel sangue.
Il glucosio, a sua volta, è uno zucchero semplice. Il più diffuso e comune negli alimenti, soprattutto i carboidrati. Ci dà molta energia. Dopo ogni pasto, il glucosio va ad aumentare in quanto vengono assorbiti gli zuccheri che si trovano negli alimenti.
Sarà poi l’ormone dell’insulina a favorire l’ingresso del glucosio nelle cellule in modo da far tornare il suo livello di presenza nel sangue a livelli standard.
L’ipoglicemia si verifica quando c’è una drastica riduzione dei valori di glucosio presenti nel sangue, rispetto alla media. Ciò è dovuto ad un difetto nella produzione dell’ormone dell’insulina da parte del pancreas. L’insulina è fondamentale in quando andrà a favorire l’ingresso del glucosio dal sangue verso le cellule. Così il livello di glucosio sarà gestito in maniera equilibrata e stabile.
Mentre invece l’iperglicemia indica un aumento notevole del glucosio nel sangue dovuto ad un aumento dell’insulina.
Per rendere più chiara l’idea, si ritiene nella norma il tasso di glucosio compreso nel range di 60-99 mg/ml. Si fa sempre riferimento a soggetti a digiuno.
Sia l’insulina che il glucagone sono ormoni secreti dal pancreas. L’insulina, prodotto dalle cellule Beta, è responsabile del passaggio del glucosio dal sangue alle cellule e ha dunque funzione ipoglicemizzante cioè va a diminuire la glicemia.
Il glucagone invece è prodotto dalle cellule Alfa ed ha compiti in pratica opposti a quelli dell’insulina: andrà ad innalzare la glicemia. Ha dunque funzione iperglicemizzante. Alimenti come la carne e il pesce favoriscono la produzione di questo ormone.
Il glucometro è fondamentale per l’auto-monitoraggio della glicemia e, a volte, può prevenire crisi. Rende l’utente/paziente autonomo e capace di gestire la malattia. E’ però un dispositivo elettronico che va usato con estrema consapevolezza. In poche parole, non è un giocattolino da tenere in tasca! Non si deve solo imparare ad usarlo ma anche ad usarlo in maniera corretta.
Bisogna essere in grado di saper interpretare i risultati i quali, in ogni caso, vanno sottoposti alla visione del proprio diabetologo. Il quale dovrà anche prescrivervi o consigliarvi quale tipo di glucometro scegliere e usare.
Insomma, maneggiare un glucometro è davvero un compito delicato che fa parte di un percorso medico più grande e generale a cui il paziente è tenuto ad attenersi.
Il misuratore di glicemia è composto da:
- penna pungidito
- strisce reattive
- aghi usa e getta
- display
- rilevatore elettronico
La maggior parte dei glucometri più moderni ha anche un collegamento USB o Bluetooth. Così che il paziente potrà scaricare sul pc i dati e farsi aiutare da dei software per decifrarli. Esistono poi anche dell’App che possono essere installate sullo smartphone.
Diciamo dunque che, più passa il tempo, più si modernizza e migliora anche il sistema di gestione della glicemia. Alcuni modelli più innovativi non prevedono nemmeno aghi o punture. Sono dotati di sensori che, a contatto con la pelle, andranno a percepire i dati rilevanti. Altri modelli ancora si vanno ad impiantare in maniera fissa sotto la cute. Fornendo così un monitoraggio continuo.
Innanzitutto, ogni volta, prima di andare ad usare il glucometro, bisognerà lavarsi le mani con acqua e sapone e asciugarle per bene.
Poi si procederà andando a inserire un nuovo ago o lancetta nella penna pungidito. Ruotandola avrete la possibilità di regolare la profondità della puntura che volete.
Andate poi a inserire una nuova striscia reattiva nel glucometro e attendete che vi sia dato l’ok del riconoscimento. Selezionate la misurazione che desiderate. Di solito avrete tre opzioni: prima dei pasti, dopo i pasti e test di controllo.
Dopodiché andate a disinfettare il dito che vorrete pungere e massaggiate il polpastrello. Andate poi a pungerlo con la penna pungidito. Rimuovete con un panno pulito la prima goccia di sangue capillare. Mentre la successiva l’andrete a raccogliere con la striscia reattiva che avrete già caricato nel glucometro.
Dopo circa 5-10 secondi, avrete il risultato che potrete visualizzare sul display. Verrà registrata in maniera automatica nella memoria del glucometro. Utilizzando poi l’apposito tasto, potrete espellere la striscia reattiva.
Si consiglia di auto-monitorare la glicemia almeno 3-4 volte al giorno. Dipenderà comunque dalla propria terapia prescritta, se si assumono farmaci e dal tipo di diabete (può essere di tipo 1 o di tipo 2).
Lo schema generale prevede una misurazione al mattino e a digiuno e poi due ore dopo ciascun pasto (dunque colazione, pranzo e cena). Alcuni si misurano la glicemia anche prima di ogni pasto.
In linea di massima, si consiglia di misurare la glicemia quando si pratica attività fisica, quando si è molto stressati, ci si sveglia con il mal di testa o quando si fanno modifiche alla propria dieta quotidiana.
Certo, determinate condizioni ambientali possono influenzare la precisione e l’accuratezza dei risultati. Misurare la glicemia in ambienti troppo umidi o con temperature eccessivamente alte o basse, andranno a compromettere i risultati. Cioè non saranno del tutto veritieri.
Inoltre bisogna prestare attenzione anche a come e dove si conservano le strisce reattive. Se si chiude male la confezione o se la si lascia in zone umide oppure, peggio ancora, se non si controlla la data di scadenza e le si utilizza scadute, sarà quasi inutile controllare i risultati sul display in quanto non veri.
Ecco le funzionalità più importanti di cui può essere dotato un glucometro:
- memoria
- connettività
- sveglia
- media
- marcatura dei valori
- segnalazione errori
La memoria si può considerare la funzionalità essenziale del glucometro. Perchè ci consentirà di tenere un diario delle varie misurazione e dunque servirà allo scopo di monitorare al meglio la malattia e di calibrarsi di conseguenza.
Alcuni modelli ci consentono di scaricare i dati immagazzinati sul pc così da facilitarne la consultazione e l’archiviazione. Diciamo che un buon modello di glucometro dovrà consentire almeno 200 registrazioni.
La funzione di sveglia anche può aiutare nell’auto-monitoraggio. Funzionerà da promemoria per ogni misurazione giornaliera, così da evitare di scordarsi di farlo. Un’altra funzione che ci agevolerà nella comprensione e gestione della malattia è la media che ci consentirà, appunto, di fare una media delle misurazioni riferita sia, ad esempio, all’ultima settimana ma anche all’ultimo mese o mesi.
Abbiamo poi la marcatura di valori (il cui simbolo è una mela piena o un torsolo). Ci dirà se la misurazione è avvenuta a stomaco pieno o vuoto.
Con la connettività potremo, via USB o Bluetooth, collegare il glucometro al pc e scaricare i risultati (che potremo anche stampare), mentre con la funzione di segnalazione errori saremo avvisati di eventuali errori nella misurazione.
I glucometri hanno solitamente dimensioni ridotte e sono molto leggeri. Alcuni modelli possono arrivare a pesare anche 35 grammi! E’ importante che siano il più possibile trasportabili, da tenere ad esempio in una piccola borsetta nello zaino. Ci sono dei glucometri che hanno il pungidito integrato, in modo da semplificare e accorpare il tutto.
I misuratori di glicemia, siccome si usano spesso fuori casa, funzionano a batterie. Di solito si utilizzano due batterie al litio CR 3V oppure due pile ministilo. Dunque la batteria non andrà a incidere molto sul peso finale che si manterrà sempre su livelli bassi e leggeri.
La misurazione del tasso glicemico tramite glucometro avviene tramite la quantificazione della reazione enzimatica di ossidazione del glucosio ad opera dell’enzima glucosio ossidasi presente sulle strisce reattive che sarà proporzionale alla sua concentrazione nel sangue.
Ci sono poi dei metodi alternativi. Ad esempio c’è il metodo reflettometrico usato da quei glucometri chiamati anche reflettometri. In cosa consiste? Con questo metodo viene misurata l’intensità del colore del cromogeno generato dalla reazione.
Esiste poi anche il metodo impedenziometrico che va a misurare la conduttività elettrica presente nel sangue che si andrà a generare a causa della reazione di ossidoriduzione.
I glucometri hanno un costo molto ragionevole e a portata di molte tasche. Nei casi più gravi, vengono anche forniti gratuitamente. Comunque, il loro prezzo oscilla dai 20 ai 60 euro. Potete comprarli sia in farmacia che online, dove potrete confrontare marche e prezzi e trovare anche prodotti in promozione.
In ogni caso, dovrete consultarvi con il vostro medico prima dell’acquisto. Di solito, troverete in dotazione anche una confezione di 50 strisce reattive. Poi le dovrete comprare voi ogni volta. Ci sono confezioni da 25, da 50 o da 100. Come marche vi segnaliamo Contour, Beurer, BGStar.
Così come gli aghi, vi ricordiamo che non si può riutilizzare una striscia per più di una volta. Il prezzo delle confezione va da un minimo di 12 ad un massimo di 50 euro.
Ecco le migliori marche di glucometri in commercio:
- Beurer
- SmartLAB
- Sinocare
- Quiwill
- AccuCheck
- BGStar
La maggior parte dei modelli di glucometro è realizzato in plastica, in modo da essere il più leggero possibile. Si tratta, più precisamente, di plastica dura che è caratterizzata dall’essere molto resistente e durevole.
Per evitare eventuali danneggiamenti da urti o da infiltrazioni, vi consigliamo di tenere i glucometri al riparo acquistando una custodia impermeabile.
Possiamo individuare tre tipologie di glucometro:
- invasivo
- non invasivo
- con monitoraggio continuo
Il primo tipo è quello che prevede la misurazione della glicemia tramite puntura del dito. E’ la tipologia più “vecchia” ma ritenuta da molti anche la più affidabile e precisa. Superate le prime volte in cui magari si potrebbe sentire fastidio o potrebbe impressionare il sangue, vedrete che vi abituerete.
Il secondo e il terzo tipo sono quelli più moderni e innovativi. Il tipo non invasivo non prevede aghi nè punture. Va sistemato attorno al braccio e, grazie a dei sensori e al contatto diretto con la pelle, andrà a rilevare il tasso glicemico. Hanno lo svantaggio di non aderire perfettamente alla pelle dunque spesso non sono molto precisi e poi si possono mettere solo sotto indumenti poco spessi.
L’ultimo tipo prevede un monitoraggio continuo grazie al suo inserimento sottocutaneo che lo rende fisso. Si tratta di un sensore che è appunto impiantabile.
Purtroppo, non è raro che un bimbo si ammali di diabete. Quello di tipo 1 infatti è molto diffuso durante l’età dell’infanzia o dell’adolescenza. Ma, per fortuna, grazie ai progressi della tecnologia, è possibile scegliere anche modelli che non siano troppo invasivi o che non prevedano punture.
C’è sia quello che si può appoggiare al braccio sia quello che si può impiantare sotto cute. Quest’ultimo è composto da un tubicino lungo 1 cm e spesso 3 mm che si impianta tramite un piccolo taglio sul braccio in anestesia locale. Trasmetterà poi i dati tramite tecnologia Bluetooth.
Il chip codificatore è necessario per calibrare il glucometro alla confezione di strisce reattive. In questo modo parleranno lo stesso “linguaggio”. Ogni confezione di strisce reattive avrà il suo chip codificatore specifico.
Ad ogni modo, per avere una calibratura perfetta, dovrete sempre verificare che il codice visualizzato sul display del glucometro sia uguale a quello che si trova sulla scatola che contiene le strisce reattive.
Il diabete mellito è una malattia cronica che si caratterizza per un’alta concentrazione di glucosio nel sangue dovuta ad una carenza di insulina nel sangue. In Italia sono circa 3 milioni le persone affette da questa malattia ed è spesso correlata anche a problemi cardio-vascolari.
Le cause spesso si ravvisano in fattori genetici o ambientali che ne favoriscono l’insorgere. Si identificano due tipologie di diabete: quello di tipo 1 e quello di tipo 2.
Quello di tipo 1 si manifesta di solito durante l’infanzia o l’adolescenza e si caratterizza per un deficit molto alto di insulina. E’ una malattia auto-immune. Come terapia viene proposta sicuramente una dieta equilibrata e una moderata ma costante attività fisica. E, soprattutto, somministrazione di insulina per via sottocutanea o per infusore.
Quello di tipo 2 è quello più diffuso e comune e si manifesta in soggetti più adulti, con età superiore ai 40 anni. E’ una malattia metabolica. Il deficit di insulina, in questo caso, è parziale ed è dovuto all’incapacità dell’insulina di circolare in maniera efficiente. Spesso il suo insorgere è dovuto allo stile di vita troppo sedentario, all’obesità e alla cattiva alimentazione troppo ricca di zuccheri. Si consiglia dunque una dieta più sana e di fare attività motoria. Se ciò non bastasse, è probabile che siano prescritti dei farmaci da assumere per via orale.
Certo, è sempre consigliato di misurare la glicemia prima di ogni sforzo o di attività fisica. Se la glicemia risulta bassa, cioè al di sotto di 100 mg/dl, allora converrà mangiare qualcosa prima di fare sport. Se l’attività fisica è intensa e/o dura più di 30 minuti, si consiglia fermarsi e fare uno spuntino come ad esempio un frutto o un pacchetto di cracker.
Dopo l’attività fisica, si consiglia di idratarsi bevendo molta acqua. Il pasto che avverrà dopo l’allenamento dovrà essere bello corposo e sostanzioso andando ad abbinare un primo con un secondo con verdure.
Il diabete mellito gestionale si verifica nelle donne in gravidanza, anche se non sono soggetti diabetici. Si tratta, in poche parole, di una ridotta tolleranza al glucosio con un aumento della resistenza all’insulina. Non c’è rischio per il bambino ed è una malattia che, di solito, scompare verso la fine della gravidanza.
Prima di “accusare” il glucometro e di pensare che si sia rotto, controlla prima una serie di elementi. Ad esempio, chiediti quando è l’ultima volta che hai cambiato le batterie. E’ consigliato farlo almeno una volta all’anno. Oppure potrebbe darsi che hai usato strisce che sono scadute e non te ne sei accorto. Non ti colpevolizzare, può capitare a tutti!
Può darsi che lo hai esposto a temperature troppo alte o basse o lo hai messo in zone troppo umide. In questo caso non è raro che il suo funzionamento ne sia stato compromesso.
In ultimo, potrebbe darsi che hai usato il glucometro con mani non del tutto pulite o asciutte. Se invece non è nessuno di questi casi, allora potrebbe davvero darsi che il glucometro si sia rotto. In questo caso, è bene acquistarne un altro, dopo essersi consultati con il diabetologo.