Tutti i glucometri disponibili sul mercato sono sottoposti a sofisticati test di accuratezza, precisione e sicurezza. Con il tempo la misurazione può perdere un po’ in precisione ma la maggior parte dei problemi in genere derivano da errori di chi esegue l’esame. Per chi è alle prime armi con questi strumenti, è bene leggere con attenzione le istruzioni e possibilmente eseguire le prime prove in presenza del proprio diabetologo, farmacista o altro personale competente.
Per verificare l’affidabilità del proprio glucometro, gli specialisti suggeriscono di effettuare la prima misurazione in contemporanea al momento in cui si fa un prelievo di un campione per l’esame della glicemia da inviare in laboratorio. In questo modo si potrà valutare meglio la concordanza dei risultati.
L’accuratezza analitica dei glucometri
Come ben chiarito anche dall’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e dalla Società Italiana di Diabetologia (SID), tutti i glucometri disponibili sul mercati hanno una sensibilità e riproducibilità dei risultati soddisfacenti. Forniscono cioè valori glicemici utilizzabili per una decisione terapeutica immediata e una rivalutazione della terapia sulla base di dati già acquisiti. Preziosi per la ricostruzione dello storico, al momento dei controlli periodici con lo specialista. Mediamente l’accuratezza tra la glicemia misurata dal glucometro e quella determinata con metodiche di laboratorio convenzionali è buona. Con una raccomandazione: questi strumenti non possono essere utilizzati per la diagnosi del diabete.
L’affidabilità dei risultati glicemici
L’affidabilità dei valori glicemici ottenuti con il glucometro non dipende soltanto dall’accuratezza analitica dello strumento, ma anche dalle capacità di chi esegue il test . Oltre che dalla qualità delle strisce reattive. Per l’automonitoraggio della glicemia è quindi indispensabile farsi assistere da familiari o altre persone qualificate che la aiuteranno all’uso dello strumento. In quest’occasione potranno essere fatte tutte le domande del caso.
La preparazione all’automonitoraggio
Durante l’addestramento si sottolinea l’importanza di alcune regole molto importanti. La prima: lavare e asciugare accuratamente le mani prima dell’operazione. E ancora si passeranno in rassegna le norme d’uso del glucometro, la conservazione e pulizia. In particolare, sarà importante imparare a calibrare l’apparecchio utilizzando, nei casi previsti, le soluzioni di controllo a concentrazione
Importante controllare la data di scadenza delle strisce reattive e della sensibilità intra-lotto e inter-lotto.
Per la scelta del glucometro, occhio alla certificazione ISO 15197
Per valori di glicemia superiori a 75 mg/dl (milligrammi di glucosio in 100 millilitri di sangue), il dato è considerato accurato se è compreso in un intervallo inferiore al 20% (per esempio, se al valore reale di 150 mg/dl osservato con le analisi di laboratorio, il glucometro “legge” entro il 20% in più o in meno); la precisione richiesta è invece pari al 95% (cioè la misurazione è poco precisa se ricade nell’intervallo un numero di volte inferiore a questa percentuale).
In alcuni casi però anche lievi margini di errore possono rappresentare un rischio per la salute della persona diabetica; per esempio, un’ipoglicemia (40 mg/dl) asintomatica potrebbe passare inosservata se il glucometro rileva un valore superiore. Si tratta certamente di casi estremi, ma è comunque importante tenerne conto perché potrebbero indurre a una terapia sbagliata.
Infine, un altro punto di rilievo da considerare è il fatto che alcuni glucometri siano meno sensibili rispetto ad altri a eventuali interferenze, alterando così i valori glicemici osservati. Per esempio, anemia, variazioni dell’ematocrito, valori elevati di colesterolo o trigliceridi nel sangue possono condizionare il risultato della misurazione. In queste situazioni e in altre eventuali di cui vi parleranno durante l’addestramento è importante chiedere consiglio al proprio medico o diabetologo per verificare che il glucometro che si usa sia adeguato per la propria situazione individuale. Anche altitudine, temperatura e umidità dell’ambiente possono influenzare il risultato della misurazione; al contrario, l’influenza dei farmaci assunti alle comuni dosi terapeutiche è generalmente del tutto trascurabile.