La misurazione della glicemia fa parte della consuetudine quotidiana di ogni paziente diabetico.
La scelta del misuratore di glicemia
Al momento della prescrizione di uno o l’altro glucometro, le caratteristiche di cui tener conto sono legate sia allo stile di vita, alla manualità e quindi anche all’età della persona, sia a eventuali limitazioni manuali o visive. Va tenuta in considerazione anche l’eventuale temperatura ambientale e se sono in corso attività sportive, e così via. La scelta dipende anche dalla capacità di autocontrollo e autogestione della persona con la propria malattia. All’inizio, infatti il paziente, ha meno dimestichezza rispetto a chi convive con il diabete da anni.
L’affidabilità dei risultati
Quando si valuta l’affidabilità di un misuratore di glicemia, un altro punto importante da considerare è il fatto che alcuni glucometri sono meno sensibili rispetto ad altri a eventuali interferenze. Queste possono alterare i valori glicemici osservati. E’ il caso di un’anemia, di variazioni dell’ematocrito, dei valori elevati di colesterolo o trigliceridi nel sangue: questi fattori possono condizionare il risultato della misurazione. In queste situazioni è importante chiedere consiglio al proprio medico o diabetologo: un addestramento può essere prezioso per verificare che il glucometro che si usa sia adeguato per la propria situazione individuale. Altri fattori condizionanti sono l’altitudine, la temperatura e l’umidità. Trascurabile l’interazione con i farmaci
Risultati sempre a portata di mano
Non va poi sottovalutato che, per poter valutare l’autocontrollo della glicemia nel tempo, sia da parte del medico che da parte della persona diabetica, le informazioni devono essere recuperabili con semplicità. Al momento della scelta e dell’acquisto infatti la memoria base dei dati è una delle caratteristiche indispensabili di un glucometro. Banalmente, un apparecchio dovrà sempre riportare valore, data e ora della misurazione. Eventuali altre funzioni vanno valutate di volta in volta. Perché siano affidabili, poi, i dati devono essere immediatamente intuibili: il misuratore di glicemia dovrà cioè consentire di registrare e analizzare i dati dell’autocontrollo dopo download in tutti i formati analitici.
Le regole d’oro per utilizzare correttamente il misuratore di glicemia
La scelta va effettuata con il diabetologo o con un esperto. La prima cosa da fare, è prendere confidenza con il glucometro, leggendo attentamente le istruzioni. In caso di dubbi è bene chiamare il produttore al numero verde dedicato. Non dimenticare di conservare la garanzia.
Per una corretta manutenzione, è bene seguire le istruzioni, così come il livello della batteria e la data di scadenza di tutti gli accessori del kit. I risultati vanno tenuti sempre in un diario personale, consigliabile anche se, tra le funzioni, è disponibile una memoria interna. Può essere molto utile, oltre che fondamentale a ogni controllo periodico, riguardare lo storico, per collegare all’andamento eventuali modifiche nell’alimentazione, nello stile di vita e così via. Se i valori sono troppo alti, niente paura: l’utilità dell’automonitoraggio è proprio quello di mettere in guardia, non di generare ansie.
La certificazione per l’acquisto del misuratore di glicemia
Per la scelta del glucometro, spesso ci si riferisce alla certificazione ISO 15197. Un buon glucometro, rispondente ai requisiti di legge, è anche affidabile. Per valori di glicemia superiori a 100 mg/dl (milligrammi di glucosio in 100 millilitri di sangue), l’attendibilità del dato c’è se questo è compreso in un intervallo inferiore al 15% (per esempio, se al valore reale di 150 mg/dl osservato con le analisi di laboratorio, il glucometro “legge” entro il 15% in più o in meno). Se i valori di glicemia sono inferiori a 100 mg/dl, il dato è considerato accurato se è compreso in un intervallo di più o meno 15 mg/dl.
Evitare gli errori
Anche piccoli errori sono un rischio per la salute della persona diabetica. Prendiamo il caso di un’ipoglicemia (40 mg/dl) asintomatica: potrebbe passare inosservata se il glucometro rileva un valore superiore. Parliamo di casi estremi, ma da tener presente potrebbero indurre a una terapia sbagliata.