Il glucometro, strumento di misurazione della glicemia detto anche reflettometro, è un dispositivo sanitario, dunque un prodotto sottoposto a standard e controlli di sicurezza molto rigidi. Sceglierne un modello valutando accuratamente le caratteristiche è fondamentale. Ma non sufficiente: l’utilizzo frequente potrebbe far perdere precisione all’apparecchio, senza contare l’inesperienza di chi esegue l’esame. Prima di prendere familiarità, infatti, può capitare di interpretare male i dati. Ecco allora che la prima regola è leggere con attenzione le istruzioni. Se possibile, al primo utilizzo, può essere utile farsi assistere dal diabetologo, o anche dallo stesso farmacista. Una volta presa la mano, andrà da sé.
Tutti i modelli disponibili: a voi la scelta!
Il modello più utilizzato è quello classico. Invasivo, ma più affidabile di altri. Per questo riscuote la fiducia tra i pazienti diabetici. C’è poi il metodo non invasivo e quello basato sul monitoraggio continuo. Tutti questi modelli hanno pro e contro. Quel che è certo è che la ricerca va avanti, la tecnologia e le case produttrici si adattano alle diverse esigenze dei pazienti. Non c’è che l’imbarazzo della scelta, ma sempre valutando pro e contro e avendo come priorità le proprie esigenze specifiche.
Come verificare la precisione del misuratore di glicemia
Una raccomandazione preliminare: l’utilizzo di un misuratore di glicemia deve essere circoscritto all’automonitoraggio del valore, cioè della glicemia. La diagnosi del diabete deve essere fatta invece esclusivamente sotto stretto controllo medico. Dato per scontato che si sia presa familiarità con lo strumento, è bene assicurarsi che questo sia preciso. E affidabilità, nel caso di questi strumenti, è anche sinonimo di qualità. Per esser certi che il misuratore di glicemia sia di buona qualità, è fondamentale innanzitutto verificare che i risultati siano verificati. Il consiglio dei medici è di confrontare la prima misurazione con un prelievo di campione, da analizzare in laboratorio. Se i risultati coincidono, il nostro glucometro avrà passato la prova.
Qualche accortezza prima di cominciare
Bene dunque farsi assistere da una persona qualificata nei primi passi, anche per poter fare tutte le domande del caso. Durante l’affiancamento verrà sottolineata l’importanza di lavare e asciugare accuratamente le mani prima dell’operazione. Si passerà poi a verificare le norme d’uso del glucometro, la conservazione e -fondamentale- la pulizia. Bisogna imparare a bilanciare l’apparecchio e se necessario a utilizzare le soluzioni di controllo a concentrazione nota di glucosio. Quel che va tenuto sotto controllo è poi la data di scadenza delle strisce reattive e della sensibilità intra-lotto e inter-lotto. Dopo un primo periodo di utilizzo è bene riepilogare il tutto con un medico, per verificare che tutto proceda per il meglio.
Meglio non restare soli
La misurazione della glicemia è un’operazione che – i diabetici lo sanno bene- va effettuata frequentemente. E allora perché non chiedere supporto a un familiare, che di tanto in tanto possa aiutarlo a utilizzare lo strumento?
Per il misuratore di glicemia, largo alla qualità. E alla precisione
La certificazione di riferimento di questi strumenti è la ISO 15197. Per valori di glicemia superiori a 75 mg/dl (milligrammi di glucosio in 100 millilitri di sangue) il dato è considerato accurato se è compreso in un intervallo inferiore al 20%.
Sul fronte della precisione, invece, quella richiesta è del 95%. Ma attenzione, perché i parametri variano da persona a persona. Per alcuni soggetti, anche lievi margini di errore possono rappresentare un rischio per la salute della persona diabetica. Ecco perché è importante confrontarsi con il medico per valutare il corretto utilizzo.
L’unità di misura utilizzata nei misuratori di glicemia
Per comprendere come funziona un misuratore è bene conoscere l’unità di misura, che, in alcuni modelli, può essere selezionata a seconda delle preferenze. A seconda del tipo, i risultati possono essere espressi in g/l, mg/dl o mmol/l. Se si sceglie di impostare manualmente l’unità di misura, occhio a quale è il valore di riferimento impostato, perché in caso di errore la lettura del dato è chiaramente falsata. La conversione dei valori dai mg/dl in g/l si ottiene dividendoli per 100.
I parametri utilizzati nelle misurazioni della glicemia
Misuratori di glicemia basati su glucosio ossidasi (GOD), su glucosio deidrogenasi (GDH) e a colorazione di glucosio ossidoreduttasi (GlucDOR): sono queste le tre categorie in cui possono essere suddivisi i misuratori, a seconda dell’enzima che sfruttano,. I misuratori di glicemia si basano principalmente su principi elettrochimici (enzimatici). I risultati delle misurazioni possono variare a seconda della tecnologia utilizzata. E’ quindi fondamentale, come già abbiamo ricordato, che le strisce reattive siano compatibili con la tecnologia indicata sull’apparecchio.
Come utilizzare il chip codificatore nel misuratore di glicemia
In ogni confezione di strisce reattive si troverà un chip da inserire nel misuratore di glicemia che deve essere sostituito una volta che la confezione è esaurita. Se così non fosse, i risultati della misurazione potrebbero non essere attendibili. Una volta attivato il chip è molto importante che si verifichi che il codice visualizzato sullo schermo del dispositivo corrisponda al codice che appare sulla scatola di strisce che si sta utilizzando. Questa operazione va effettuata prima di iniziare la misurazione, perché se i due valori non corrispondono, la misurazione non è attendibile. Se questa pratica risulta non idonea alle proprie necessità, è bene sapere che esistono anche modelli che non richiedono l’inserimento di un codice per garantire la qualità dei risultati.
La velocità e la praticità per valutare il misuratore di glicemia
Sul mercato si trovano misuratori di glicemia di dimensioni sempre più ridotte, più veloci e più precisi. Molti mettono a disposizione più di una funzione. Quel che va valutato nella scelta di un glucometro di qualità, è poi, oltre alla praticità, la presenza di un sistema di lettura automatico e di un display ampio per una facile lettura. Gli apparecchi con indicazione di data e ora del test e di memorizzazione dei dati di misurazione possono tornare utili per alcuni casi specifici. Per valutare la convenienza, anche nel presso, è bene verificare anche l’eventuale disponibilità di un kit comprensivo di aghi e striscia reattiva e la facilità di reperire questi ricambi, una volta esaurita la scorta.
Non è solo questione di qualità…
Una volta definiti tutti i parametri qualitativi e svolte le verifiche del caso, è bene sapere che i valori possono risultare non affidabili anche se non si presta attenzione a usare correttamente questo strumento. I glucometri oggi presenti sul mercato sono tutti piuttosto attendibili, dunque valori non accurati possono dipendere da errori e imprecisioni di chi esegue il test. Un caso è la modalità scorretta di usare le soluzioni di controllo o ancora più banalmente, aver dimenticato di lavarsi e asciugarsi le mani prima della determinazione della glicemia. E ancora: valori sballati possono essere legati a una pulizia non adeguata del glucometro o all’utilizzo scorretto delle strisce reattive. In quest’ultimo caso è bene sapere che a ciascun glucometro corrisponde un tipo diverso di striscia, che, naturalmente, non deve essere scaduta. Raro che un misuratore di glicemia possa rompersi. In caso di dubbio, sempre confrontare i risultati con un’analisi di laboratorio.